Pare che il vento non sia un mero stormir di
fronda. Continua a soffiare per il cambiamento di mentalità e di modo di intendere la partecipazione alla cosa pubblica.
Avallone e Marietti hanno scritto le rispettive dichiarazioni di rinuncia con la (per niente)
scontata consapevolezza che non si è depositari di
pacchetti di voto ma solo di idee e di proposte. Avallone può,
a buon diritto, rivendicare
di aver proposto nuove idee e nuove modalità di comunicazione e di confronto con elettori e candidati. Aggiungiamo noi: dopo di lui è stato tutto un fiorir di
programmi dei 100 giorni, ruolo politico dell'università e del Rettore, attenzione sensibile alle questioni del lavoro universitario, tutti temi cari al professore e ripresi da tutti gli altri. E Marietti, a tutto questo, ha aggiunto anche lo stile brillante proprio del docente che vede con lievità tutto il mondo esterno avendone studiato parecchio i suoi meccanismi interni.
Orlandi e Campanella,
magari con un linguaggio più accademico (e per noi più oscuro), ritirano la propria candidatura per
proseguire il percorso per l’elezione del Rettore, al di fuori della competizione elettorale e scrivono di
visione illuminata che serve per governare la complessità della sfida che ci attende.
In corsa quindi rimangono - se capiamo bene - Frati, Zuliani e Vestroni,
quest'ultimo con l'obiettivo - del tutto condivisibile -
di lasciare ancora spazio e tempo a ulteriori riflessioni che coinvolgano anche coloro che hanno nel frattempo ritirato la loro candidatura.
Update: [30.09.2008] Nei monitor delle cabine elettorali appaiono ancora i nomi di Orlandi e di Campanella