lunedì 22 settembre 2008

A 24 ore dal voto

Con un certo disagio leggiamo della protesta di domani da parte dei gruppi denominati Anomalia Sapienza, Rete per l’Autoformazione, Coordinamento dei collettivi contro la manovra del governo e per chiedere ai candidati l'impegno di bloccare la didattica.
Saremo degli inguaribili liberali ma non ci piace l'idea che un atto democratico come le elezioni sia proscenio di una manifestazione politica. Comprendiamo l'occasione situazionista ma pensiamo che la liturgia democratica ne debba essere risparmiata. La questione non è stabilire la legittimità del voto (che tra l'altro gli studenti non contestano assolutamente): quando un "popolo" (cittadini, lavoratori, elettori, scegliete voi) va al voto liberamente, la "politica" si deve fermare. L'elettore deve avvicinarsi alla cabina elettorale con la massima serenità e con la gioiosa consapevolezza di fare qualcosa di importante.
Credo che questo sia anche il significato del "silenzio elettorale", silenzio che qualche candidato ha deciso di ignorare, forse pensando che fosse una pratica desueta e anacronistica.