sabato 24 maggio 2008

La lotta studentesca al tempo dell'internet

Un collettivo studentesco della Scuola speciale archivisti e bibliotecari (SSAB) occupa il IV piano dell'edificio di Via Regina Elena per chiedere più spazi per la didattica.
Questa iniziativa scatena una polemica tra associazioni: da una parte il Collettivo Saperi Infiniti Spazi Zero promotori della protesta dall'altra l'Asab (Associazione studenti, ex alunni e amici della Scuola).
Un tempo questi scontri tra gruppi e collettivi emergevano per motivi ideologici e politici. Solo in filingrana poteva leggersi la vera battaglia in corso: l'egemonia del gruppo e l'emergere delle personalità dei vari leader (battaglia mistificata dalla - presunta o meno - sovranità assembleare).
Ai tempi dell'internet e della fine delle ideologie le polemiche diventano più autoreferenziali e esplicite ma assolutamente confuse per l'ignaro lettore che cerca di capirci qualcosa.
Scomparso il merito, la discussione che rimbalza tra un blog e l'altro riguarda il metodo.
Agli occupanti viene rimproverato di aver fatto un blitz (sic) ma la questione che traspare è la reazione stizzita ad una invasione di quello che si considera un proprio territorio. I membri del collettivo (che firmano con nome e cognome il volantino di rivendicazione dell'occupazione!) si incartano nella polemica, ansiosi di avere consensi accademici e prospettive di uscita onorevole dal cul de sac in cui si sono cacciati.
La SSAB non ha i numeri e la visibilità delle altre facoltà (gli iscritti sono 339 500 - grazie Irene) ma è facile prevedere che nei prossimi anni la facoltà attrarrà molti studenti. La crescita di questa facoltà è legata alla lungimiranza del suo corpo accademico, alle scelte strategiche dell'università e anche alla maturità e determinazione dei suoi studenti. Quest'ultimi (a nostro modestissimo e poco informato parere) non stanno dimostrando di saper fare la loro parte.
Per approfondimenti:

giovedì 22 maggio 2008

Il Papa e la Sapienza: ricomincia il tormentone?

Ecco ci risiamo. Tutta la comunità universitaria - indistintamente - ha cercato in questi mesi di rimuovere la nota vicenda della visita del Papa ed ecco che il neo sindaco Alemanno, non pago di essere riconosciuto dal pontefice in chiesa, decide di restituire la cortesia invitando Sua Santità (e Vescovo di Roma) al Campidoglio per cancellare l'offesa ricevuta in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico del primo ateneo della capitale.
Parliamo di rimozione in senso psicanalitico ma anche di rimozione in senso politico; alla fine - in fondo - ne siamo usciti tutti bene. Molti professori hanno potuto ribadire il senso laico del loro agire di scienziati e di intellettuali, gli studenti del movimento hanno potuto rivendicare spazi di agibilità politica (e lottare per essa) e gli altri, i favorevoli, hanno potuto rivendicare orgogliosamente la propria appartenenza e fedeltà alla Chiesa di Roma e alla propria concezione della libertà religiosa.

E' tutto un programma

mercoledì 21 maggio 2008

Roma il politecnico se lo sogna

Il Politecnico Roma se lo sogna. E le altre tre grandi università ambrosiane, la Cattolica, la Bocconi e lo Iulm, sono più dinamiche del corpaccione della Sapienza, con i suoi 160 mila iscritti. Torvergata e Roma 3 sono troppo nuove per dare pieno affidamento.

Ci mancava pure De Rita. Sul Corriere della Sera del 19 maggio, il sociologo decreta la vittoria di Milano su Roma nel campo dell'istruzione. Adesso chi, nella campagna rettorale, brandisce "il ritardo della Sapienza" avrà qualche argomento in più.
Con lo scudetto ancora caldo e una coppa in gioco suggerirei comunque cautela.

Corriere della Sera: «Roma-Milano: nell' eterna sfida sono diventate sempre più simili»

martedì 20 maggio 2008

Le astuzie dei volitivi

Non mancano di astuzia i promotori de La Sapienza che vorremmo. Con la curiosa proposta di elezioni primarie hanno ottenuto attenzione e curiosità; al momento sono 528 le adesioni al loro appello/manifesto. Ma il risultato più rilevante l'hanno ottenuto costringendo gli altri (Frati, Orlandi, Marietti e altri) a esporsi facendogli commettere due errori assolutamente da evitare: anticipare troppo la candidatura e farsi "dettare" i tempi dagli avversari. Al momento, sul loro sito, non compaiono i candidati espressi dal popolo delle primarie, un dettaglio a cui nessuno pare fare caso.
Update: il verbale del comitato dei garanti è stato pubblicato il 23 maggio. Ecco i risultati
Fonte: La Sapienza che vorremmo

Il condizionale è d'obbligo

Una nutrita pattuglia di docenti ha presentato un documento: La Sapienza che vorremmo: riorientarsi alla qualità e all’eccellenza. La cosa interessante - secondo noi - non è il merito delle proposte ma il metodo. Praticamente una petizione online rivolta a docenti, personale e studenti e una convocazione di elezioni primarie. Entro il 10 maggio i sottoscrittori potevano segnalare due nomi di docenti. Se questi docenti sono anche firmatari della petizione diventano automaticamente (?) concorrenti delle primarie. Primarie che si terranno tra il 26 maggio e il 4 giugno.
Ecco i nomi dei promotori: Luigina Aiello, Giorgio Alleva, Paolo Amati, Stefano Biagioni, Sergio Bruno, Nicola Cabibbo, Graziella Caselli, Attilio Celant, Paolo De Bernardis, Domenico De Masi,
Ernesto Di Mauro, Viviana Egidi, Antonio Fantoni, Laura Frontali, Antonio Golini, Paolo Lampariello, Stefano Levialdi Ghiron, Guido Martinelli, Marta Olivetti Belardinelli, Giovanni Vittorio Pallottino, Giorgio Parisi, Rossella Petreschi, Sergio Pimpinelli, Claudio Procesi, Giancarlo Ruocco, Giovanni Battista Sgritta, Gabriella Tocco, Alberto Zuliani.

Collegamento

lunedì 19 maggio 2008

Come un concorso di bellezza

Vi suggerirei - per il momento - di soprassedere dall'intuire chi, tra i 1492 professori ordinari, si candiderà alla poltrona di Magnifico Rettore. Partiamo dalla semplice considerazione che ogni professore di I fascia si sente vocato per l'alto impegno. Ignorate fasulle modestie o ipocrite dichiarazioni di disinteresse. E' un gran concorso di bellezza in cui tutti si sentono in condizione di partecipare e vincere. Arrivare seconde, terze può dare il succcesso e la notorietà ma non è per questo che si partecipa, per il momento almeno. E gli altri, quelli non menzionati dalla giuria, potranno rivendicare il proprio contributo per la vittoria della vincitrice.