sabato 14 giugno 2008

Il candidato e il personale tecnico amministrativo

Nelle bacheche dell'università è apparsa una lettera del professor Marietti che lamentava l'assenza del personale tecnico amministrativo ad una riunione convocata il 22 maggio.
L'idea di convocare il corpo elettorale decimato (inteso come riduzione del peso percentuale dell'elettorato attivo) è interessante.
La cristallina posizione in favore del personale "TAB" espressa a commento del documento dei volitivi ("la sapienza che vorremmo") e lo spazio dedicato al personale nel programma elettorale dimostra una grande attenzione.
Naturalmente non vogliamo attribuire intenzioni e volontà al professor Marietti; approfittiamo solo della suggestione per immaginare l'irruzione di un nuovo soggetto nel panorama dei 'candidabili': una specie di grande elettore del personale, un capo lobby delle istanze e delle professionalità tecniche e amministrative.
Immaginate che scompiglio tra le file dei sindacati e tra i portatori di voto. Sarebbe molto divertente.
Documenti:
IL programma di Marietti Al personale della Sapienza: un programma in 5 punti per il prossimo Rettore, giugno 2008

giovedì 12 giugno 2008

Il Messaggero dei candidati

Il Messaggero pubblica un articolo a firma di Anna Maria Sersale sulla campagna elettorale alla Sapienza. L'articolo presenta i due principali antagonisti della contesa: Luigi Frati e Guido Martinelli. Come è noto i giornali hanno bisogno di appiccicare le categorie della politica ai candidati. Scopriamo che Frati guida i moderati e Martinelli il "fronte dei progressisti". Non sappiamo se queste etichette piacciano o meno ai candidati sappiamo però, per esperienza, che spesso queste semplificazioni vanno in tilt. Ricordiamoci il caso della precedente tornata elettorale: Orlandi e Guarini (candidati "di sinistra") si fronteggiarono aspramente, Frati (professore "di destra") sostenne quest'ultimo. Il Riformista dovette ricorrere all'improbabile categoria del milazzismo per tentare di spiegarsi quello che stava succedendo. Senza andare troppo indietro nel tempo ci domandiamo: come "decrittare" politicamente le recenti polemiche con il sindaco Alemanno?

***
L'articolo dedica grande spazio al raggruppamento de La Sapienza che vorremmo.
A questo proposito - un po' perfidamente - ci domandiamo:
se l'operazione delle primarie serviva a "dare alla Sapienza una modalità più trasparente e democratica" non sarebbe stato più logico sostenere il più votato (Martinelli) e convergere su di lui tutto il consenso accumulato dal raggruppamento?
E invece l'articolo tiene a precisare che i "papabili" del gruppo sono anche i professori Alberto Zuliani (Statistica), Paolo Lampariello (Ingegneria) e infine, quarto classificato, Attilio Celant.
Altra domandina: perchè "congelare" le alleanze tra candidati, dov'è la pratica anti-burocratica? Piacciano o meno, il dibattito, gli accordi, gli spostamenti di voto durante gli scrutini sono il sale (democratico) delle competizioni accademiche.
In conclusione l'articolo ricorda le altre candidature: Luigi Campanella (preside di Scienze), Piero Marietti e Fabrizio Vestroni (Ingegneria).
Documento:
Messaggero "Una poltrona per due"
Update:
dal verbale dell'assemblea del 10 giugno 2008 degli aderenti al manifesto La Sapienza che vorremmo: riorientarsi alla qualità e all’eccellenza :
[L'Assemblea] ha invitato i professori Guido Martinelli e Alberto Zuliani a presentarsi alla prima votazione ufficiale prevista per i giorni 23-26 settembre 2008; essi hanno ringraziato i colleghi ed accettato l’invito.

La tentazione aziendalista

Sul Forum Sapienza il professore Ugo Biader affida un paio di spunti in chiave di metafora (che potete leggere su questo blog) per arrivare alla terza - e speriamo non conclusiva - osservazione riassumibile nel concetto che l'università deve muoversi con le regole dell'azienda. Il professore traccia così il profilo del futuro Rettore: deve essere un amministratore/manager. La Sapienza è ormai una (grossa) struttura, che produce cultura e scienza, ma che deve muoversi con le regole dell'azienda.
L'idea aziendalista è suggestiva ma (secondo noi) non funziona. Non è una questione ideologica. Il prodotto universitario non può essere regolato dalle leggi del mercato. Abbassare i costi significa abbassare la qualità del servizio e riduce l'istituzione universitaria a 'macchina per profitti' dove gli studenti/clienti rappresentano meri consumatori.

Il ragionamento proposto dal professore funzionerebbe (sempre secondo il nostro modesto parere) se l'idea di azienda-università fosse una sorta di "terza metafora". Il "mercato" come elemento di competizione tra atenei, compresenza di parametri certi di valutazione (magari con organismi terzi), aperture al mercato vero e proprio delle imprese.

Il rettore deve essere un buon manager, certo. Deve avere capacità di buona gestione e anche essere un buon politico oltre a conoscere i problemi della ricerca e della didattica. La sua etica deve essere orientata al bene comune, bene comune che guarda al presente e al futuro del suo ateneo, del suo corpo docente e dei suoi studenti ma anche del paese a cui deve esigere risorse e restituire qualità.

Non chiederei ad un candidato di rinunciare a tutto questo.

mercoledì 11 giugno 2008

Biader scioglie la metafora

La scelta del Rettore 3. La managerialità (dal Forum Sapienza)

Usciamo di metafora. Il Rettore deve essere un pilota esperto, con molte "ore di volo" alla guida di un'azienda. Deve accettare un concorso, non scientifico, ma sempre un concorso, e presentare il proprio curriculum di amministratore/manager. La Sapienza è ormai una (grossa) struttura, che produce cultura e scienza, ma che deve muoversi con le regole dell'azienda. Sono ormai passati i tempi del "copioso" finanziamento pubblico!

Ugo Biader (dal Forum Sapienza)

martedì 10 giugno 2008

Metafore

Il prof. Biader interviene nel Forum Sapienza e promette altre "puntate"


La scelta del Rettore
Se dovete scegliere un pilota che porti a Tokyo il vostro aereo privato (con l'augurio di avercelo presto), date più importanza al programma di volo presentato dagli aspiranti (scalo a Mosca piuttosto che a Bangkok) o ritenete più importante il numero di ore di volo accumulato su quel tipo d'aereo da ogni aspirante?
La metafora è chiara. Presto aggiungerò altre riflessioni fuor di metafora.

La scelta del Rettore 2 - La V... erità
Se dovete scegliere un collaboratore, e non solo perché vi obbligano i regolamenti concorsuali, date più importanza al programma di ricerca proposto oppure date più importanza al curriculum e alla pertinenza delle esperienze del candidato con le linee di ricerca assegnate?
Un'altra metafora, l'ultima. Le prossime riflessioni affronteranno il tema "fuor di metafora"
Continua...