venerdì 19 settembre 2008

Il Magnifico Rettore

A volte in una fotografia è importante quello che viene escluso alla vista. E nella foto di questi giorni, affollata di personaggi, non c'è il prof. Renato Guarini.
Oggi si parla comunemente di orgoglio e collegialità nelle decisioni, molti hanno ri/trovato la forza per reagire alla curiosa conventio mediatica tesa ad attaccare la più grande università italiana.
Il merito di tutto questo - per molta parte - è del professor Guarini.
Ricordo una delle prime apparizioni pubbliche, una manifestazione a favore della comunità felina della Sapienza. Ammetto di essere rimasto un po' perplesso, poi capii. Un rettore deve essere vicino, nello stesso tempo, ai docenti e studenti gattari e al superpotente barone portatore di finanziamenti, di voti e di prestigio.
Indomito nel perseguire il senso di comunità e identità della Sapienza non è indietreggiato di un millimetro neanche di fronte ad accuse che avrebbero fatto tremare un Mahatma.
Poi c'è l'invito al Papa, sul quale abbiamo già scritto. Si disse che fu un errore di comunicazione, un errore politico, un'ingenuità. Forse. Non possiamo però non ricordare che tra i nostri laureati vantiamo già un Papa dell'era moderna (Giovanni Paolo II) e che quando nel 2000 si celebrò il più grande e solenne evento della cristianità in una università pubblica nessun appello, nessuna voce - neanche sussurata - si alzò per affermare la laicità del sapere.
Non siamo neanche lontanamente in grado di giudicare l'operato del professore, pensiamo solo che la storia si incaricherà di dimostrare che Renato Guarini è stato un grande Rettore.

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Un suggerimento per tutti i candidati: ricordate che le vittorie sono di tutti ma le sconfitte sono unicamente vostre. Lo sapete, ma è utile ripeterlo.
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Update: Intervista al Corriere della Sera "Il governo trascura la ricerca" [21 settembre 2009]