giovedì 18 settembre 2008

L'alba di un mondo nuovo

Accantoniamo - per un momento - la verve polemica di Asor Rosa. Dal punto di vista della politica accademica, il ragionamento del professore non fa una grinza (d'altra parte ci saremmo stupiti del contrario). Da una parte ci sono i candidati che rappresentano la continuità con la precedente gestione (Avallone, Marietti e sopratutto Frati) e poi ci sono gli altri: Campanella, Martinelli, Orlandi, Vestroni e Zuliani. La fredda logica elettorale dice che chi prende più voti vince. Per battere Frati occorre contrapporre un'asse altrettanto formidabile del suo: Scienze e Ingegneria. Tradotto in "numeri": i voti del Presidente dell'AST (Guido Martinelli) e quelli del Preside di Ingegneria (Fabrizio Vestroni). Intorno a quest'asse è possibile costruire il consenso delle altre facoltà e degli altri candidati esclusi dal patto.
Cosa non funziona in questo ragionamento? L'impressione che questo elettorato esprima un'articolazione più ricca e più politica di quanto lo scaltro accademico intuisca e denunci.
Il giudizio sulla precedente gestione Guarini non è così netto. Giudizi positivi e negativi sono equamente distribuiti sia tra chi ne faceva parte, sia tra chi ne è stato - magari brutalmente - escluso. Ascoltate e leggete le risposte dei candidati a questo proposito (credeteci i docenti non sono usi praticare la cortesia istituzionale quando si tratta di giudicare i loro colleghi).
Le istanze dei vari candidati e l'astensione attiva di molte facoltà dimostrano che le promesse e gli scambi elettorali sono molto più fluidi e da definire.
Poi magari gli scrutini brutalizzeranno/semplificheranno tutte le opzioni - ma, per adesso è così, ed è - per la Sapienza - un bene.
Update:
Leggiamo dal Manifesto che nei test per le professioni sanitarie veniva citato un articolo del prof. Asor Rosa. Naturalmente questo articolo e la replica di Frati, non c'entrano nulla con l'intervista di Repubblica di ieri. Credo.