mercoledì 3 settembre 2008

Atenei federati

Nessuna reazione visibile alla lettera dei tre atenei federati. La cosa non ci sorprende. Come i commensali che si attardano a fare i brindisi mentre gli altri ospiti lasciano il banchetto per raggiungere la sala dove si fuma, così gli estensori del documento sono intervenuti in ritardo rispetto al livello raggiunto dal dibattito. Perché i candidati, sugli atenei federati, molto hanno detto e scritto.
Una voce critica sull'andamento della costituzione degli Atenei federati è quella di Campanella che chiede:
(...) ritocchi in corso d’opera, al fine di rimediare alcuni errori nella fase di costruzione, ed una verifica a tempo. Il risultato di quest’ultima potrebbe anche essere tale da dover rinunciare all’intera operazione.
mentre all'estremo, la posizione di La Sapienza che vorremmo (Martinelli - Zuliani)
non dovrebbero essere precluse alternative all’attuale disegno istituzionale, fino a quella dell’effettivo distacco degli atenei federati, istituiti in numero limitato e sulla base di un fondato progetto culturale, i quali potrebbero rimanere in rete e mantenere la comune intitolazione di Sapienza, opportunamente qualificata;
Sapienza Innova (Frati) polemizza direttamente con queste ipotesi estreme, richiamando il modello parigino contro il modello UC (Università della California) :
L’accenno da parte di taluno [lasapienzachevogliamo] (sic!) a possibili secessioni di Ateneo federato non è condivisibile (porta al frazionamento del tipo parigino, con nessuna di quelle università in buona classifica internazionale) e può nascondere l’incapacità di darsi regole concrete per l’attuazione degli Atenei federati, regole che hanno trovato l’ostacolo della mancata chiarezza sulla governance (regole, indicatori, valutazione, etc.)
Chi ha già in mente un percorso di lavoro (e pure i tempi - 6 mesi dall'insediamento del futuro rettore) è Avallone:
presentazione, da parte del governo della Sapienza, di un progetto di organizzazione degli Atenei federati da costruire insieme con gli Atenei;
dibattito pubblico e presentazione di modifiche e integrazioni;
consultazione sindacale;
definizione del progetto da sottoporre all’approvazione degli organi collegiali.
Vestroni ha le idee chiare di quello che deve rimanere al centro: Grandi Attrezzature, le Ricerche Interdisciplinari, le Eccellenze, l’Area Informatica, il Sistema Bibliotecario, i Grandi Appalti, l’Edilizia, l’Internazionalizzazione, il Patrimonio Museale. Un clima competitivo tra gli Atenei non lo preoccupa, anzi se esso sarà ispirato comunque ad un rapporto di collaborazione e di solidarietà, garantito proprio dagli indirizzi condivisi della Sapienza, avrà il senso di un reciproco stimolo.
Marietti ritiene che siano gli Atenei federati i primi destinatari delle poste di bilancio. Essi completeranno l'attribuzione ai diversi centri di spesa in loro autonomia. Marietti distingue tra autonomia e sovranità e rimanda l'individuazione delle prerogative che debbono rimanere al centro e quelle che devono essere delegate.
Orlandi, a cui va riconosciuto il merito di essersi occupato della materia fin dagli albori, giudica indilazionabile completare il processo di decongestionamento, che a tutt'oggi - scrive - stenta a decollare. Orlandi ritiene necessario riaccendere gli entusiasmi, ormai delusi dai troppi indugi e dall'inattività che si stanno subendo.
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Naturalmente queste note sono solo dei frammenti di idee e di opinioni. Le posizioni sono molto articolate e dettagliate. A questo proposito vi invitiamo ad approfondire le questioni leggendo i programmi elettorali pubblicati sul sito della Sapienza (in PDF) oppure nel nostro spazio dedicato ai programmi in formato HTML.