venerdì 5 settembre 2008

Sindacati e candidati

Ieri ci siamo andati giù duro con i sindacati della Sapienza che hanno scelto - per ora - il silenzio riguardo le proposte e le sollecitazioni emerse nella campagna elettorale.
Cosa deve fare un sindacato quando sono in gioco il futuro delle imprese e dei lavoratori è un tema attualissimo (vedi la vicenda dell'Alitalia), e ognuno di noi può avere le sue legittime idee. Quello proprio che non si deve fare è scegliere di non scegliere, di abbandonare i propri iscritti (e il personale in generale) soli nel cercare di decriptare i segnali e le proposte dei candidati. Tra l'altro - a quest'ultimi - va riconosciuta una certa sensibilità e attenzione al tema della contrattazione. Se proprio non si ha il "manico" nel dire la propria, si abbia almeno la cortesia di rispondere quando il candidato chiama in causa direttamente il sindacato.
A questo proposito citiamo i passaggi di quei programmi elettorali che citano chiaramente le rappresentanze sindacali.

Avallone - ad esempio - propone la ristrutturazione dell'Amministrazione centrale (in 3 mesi) e il potenziamento degli atenei federati (6 mesi). Per attuare gli ambiziosi progetti inserisce anche le necessarie consultazioni sindacali. Secondo Avallone all'Amministrazione ristrutturata e snellita spetterebbero i rapporti con il sindacato e la contrattazione decentrata.

Campanella, nel capitolo dedicato significativamente al Ricambio generazionale, attenzione ai giovani ed alle fasce più deboli propone (senze entrare nei dettagli) il potenziamento della contrattazione.

Frati ricorda che lo Statuto dell’Università stabilisce l’unicità di contrattazione decentrata a livello di Università [non di Ateneo federato…], e prosegue: la valorizzazione non può dipendere solo dalla valutazione personale-monocratica del dirigente di settore, ma essere inquadrata all’interno di criteri obiettivi predefiniti per tutta l’Università. Il professore asserisce che
In quest’ultimo triennio si è data applicazione a tutti gli obiettivi-accordi di contrattazione decentrata ed all’assegnazione di personale ai vari centri organizzativi-di spesa. L’identificazione di specifici indicatori di risultato, concordati con le organizzazioni sindacali, ha inserito l’azione amministrativa nella politica generale di “oggettività” di valutazione.
Orlandi sembra di parere contrario quando scrive di ritenere assolutamente indispensabile:
imprimere una svolta nelle relazioni sindacali al fine di attuare un sistema di rapporti improntato stabilmente alla logica del confronto, a partire dalla piena applicazione degli accordi stipulati in sede di contrattazione collettiva. Ciò significa la scelta prioritaria e irrinunciabile di effettuare nei tempi previsti l’apertura dei tavoli di confronto e di contrattazione, lo svolgimento delle trattative e la stipula degli accordi, superando i comportamenti di rinvio o di dilazione che hanno caratterizzato l’esperienza passata.
e, in generale, chiede di
Sviluppare iniziative dirette al coinvolgimento del personale tecnico-amministrativo, a partire dai necessari interventi di formazione e dal confronto con le organizzazioni sindacali, nella piena valorizzazione delle sedi previste dalla contrattazione collettiva.
Vestroni chiede un continuo confronto con le con le rappresentanze del personale e chiede attenzione al mantenimento e miglioramento degli attuali livelli stipendiali legati al salario accessorio.

Fonti

Programmi elettorali pubblicati sul sito della Sapienza

Update:

La UIL PA-UR vota Frati (16 settembre 2008)