il prossimo Rettore deve essere eletto da una maggioranza ampia così da esercitare il proprio mandato, all'interno ed all'esterno dell'Università, con la massima autorevolezza. Occorre quindi evitare il rischio di contrapposizioni che conducano di nuovo ad elezioni vinte a stretta misura.rischia di essere interpretato come una chiara dichiarazione di voto per Frati, una riproposizione in salsa accademica del 'voto utile'.
Il problema è che le contese accademiche non possono essere regolate con le categorie classiche della politica (un errore - secondo noi - commesso da La Sapienza che vorremmo) . La democrazia accademica si esercita con un volto e un nome intorno al quale si riconosce la corporazione (di facoltà, di dipartimento e - forse - di Ateneo). Gli accordi, le alleanze, gli spostamenti di voto, gli aggiustamenti programmatici sono parti costituenti degli scrutini. Una cosa che, per fortuna, gli 8 candidati hanno capito bene.