Non ricordo chi per primo definì Luigi Frati come Richelieu. A noi questo soprannome non ci ha mai convinto. E se possiamo saccheggiare l'universo
dumasiano (e ci sentiamo autorizzati, visto il nostro patronimico) descriveremmo il Rettore della Sapienza piuttosto come un moschettiere:
il carisma di un d'Artagnan, l'irruenza di un Porthos, i tratti di nobile generosità di un Athos, la spregiudicatezza di un Aramis.
Altro che porpora e scettro, qui si agita una piuma di guascone!
Qui chiudiamo. Ci vediamo da qualche altra parte. Grazie dell'attenzione.
Edmondo