domenica 28 settembre 2008

Campagna elettorale - Atto II

La campagna elettorale ha sfiorato livelli da political game. Comizi in piena regola, promesse elettorale a go-go, assetto seduttivo del professore-candidato. I giornali e i politici non ci hanno capito molto e forse anche qualche docente. Persino gli specialisti della statistica hanno pensato che l'alta affluenza potesse essere viatico per un risultato clamorosamente rovesciato a favore degli avversari di Frati, una prospettiva delusa dal risultato pieno del professore di Medicina.
Alcuni articoli usciti in questo periodo hanno provato a soffiare sul fuoco ma il vento soffiava da tutt'altra parte. Non ci siamo fatti mancare nulla, neanche una piccola dose di grillismo sottocutaneo che - per fortuna - non ha attecchito.
Si sono spalancate le porte alle istanze professionali, politiche, scientifiche e accademiche più diverse: ricercatori, donne, pacifisti, atenei federati e naturalmente studenti. A proposito di quest'ultimi, rileviamo che le corrispondenti rappresentanze di destra e di sinistra hanno cavalcato l'onda mediatica facendo un po' di guerrilla marketing.
Un dispaccio della UIL ci informò di votare Frati mentre la CISL lo invitò ad un impegnativo convegno. CGIL, COBAS e CISAPUNI non pervenute.

La civiltà è entrata nelle elezioni: centinaia di persone, sedute e rilassate, hanno aspettato che il computer calcolasse i voti. L'applauso finale per il vincitore del primo turno (né "liberatorio" né "cattivo" nei confronti degli avversari) è stato il giusto coronamento di questa grande giornata.
Grande confusione sotto il cielo quindi la situazione è eccellente.
Eleganti ritiri e voglia di andare fino in fondo. Tutte testimonianze del proprio impegno per l'università.