venerdì 3 ottobre 2008

Ma cos'è la destra? Cos'è la sinistra?


In queste elezioni si fatica a cercare la sinistra e la destra se si esclude l'indagine clanica dei vari candidati e l'analisi delle loro lunghe e prestigiose carriere nell'agone della politica italiana. E questa incertezza, questa incapacità di riconoscersi parte politica non è solo segno dei tempi.
Per la Sapienza e per la sinistra - secondo noi - è qualcosa di più interno e che nasce dall'incapacità di ricucire lo strappo dopo l'ordalia feroce di 4 anni fa quando due candidati di sinistra (Orlandi e Guarini) si confrontarono per il rettorato.
A volte la sinistra fa presto a sussumere i suoi conflitti interni: solo "alleanza di potere" e " tradimento". E si va avanti così, fino alla prossima sconfitta.
Una politica di sinistra non si riconosce dalle parole d'ordine o dagli slogan e neanche dalle questioni di principio di "laicità" e "moralità" (pur importanti e meritevoli di difesa - anche drammatica) ma dai "blocchi sociali" che riesce a costruire intorno alle questioni che riguardano lo sviluppo e il benessere di un paese. Forse è un discorso sorpassato ma - visti i tempi - ci sembra quantomai attuale.